La dichiarazione sui diritti culturali delle persone con disabilità presentata oggi dall’Italia alle Nazioni Unite, insieme a Cipro, Iraq, Messico, ha raggiunto un primato assoluto per numero di adesioni, come riconosciuto dall’Ufficio dell’Alto Commissario ONU per i Diritti Umani.
Dalle Americhe all’Asia-Pacifico, dall’Europa dall’Africa, circa 150 Paesi hanno aderito all’iniziativa italiana, inclusi tutti gli Stati Membri dell’Unione Europea, il Gruppo Africano, la Lega Araba, l’Organizzazione degli Stati Islamici. Un risultato straordinario nell’ambito del Consiglio Diritti Umani, che ha unito il Sud e il Nord del mondo a favore dei diritti umani, in un momento storico contraddistinto da guerre ed emergenze umanitarie.
Nel riaffermare il diritto delle persone con disabilità a partecipare alla vita culturale e a mantenere la propria identità culturale e linguistica, l’Italia, insieme a tutti i firmatari, si impegna a sviluppare soluzioni che garantiscano un accesso universale alla vita culturale, anche attraverso la digitalizzazione accessibile del patrimonio culturale. “Rafforzare i quadri giuridici, armonizzare le politiche e integrare i diritti culturali nei sistemi educativi sono passi essenziali, anche in linea con l’impegno universale di non lasciare indietro nessuno, incluse le persone con disabilità intellettive e le persone con disabilità psicosociali” ha affermato il Rappresentante Permanente d’Italia, Ambasciatore Vincenzo Grassi.
I diritti culturali delle persone disabilità intellettive sono al cuore della collaborazione avviata dall’Italia con l’Heritage International Institute, che elaborerà le prime linee-guida internazionali ad essi dedicate, promosse delle Nazioni Unite. L’iniziativa fa seguito ad uno specifico evento organizzato a giugno scorso da Italia, Cipro, Iraq, Messico, e si pone quale momento caratterizzante la candidatura del nostro Paese al Consiglio per i Diritti Umani per il mandato 2026-2028.