“L’invecchiamento della popolazione è uno dei fenomeni globali più caratteristici del nostro secolo. Si stima che la popolazione di età superiore a 65 anni raddoppierà entro il 2050, raggiungendo gli 1,5 miliardi, per poi toccare i 2,2 miliardi entro il 2080 e superare così il numero dei minori di 18 anni”. Sulla base di questa considerazione il Rappresentante Permanente d’Italia a Ginevra, Amb. Vincenzo Grassi, ha introdotto il side-event “Active aging: ensuring the full enjoyment of economic, social and cultural rights of older persons”, organizzato dall’Italia al Palais des Nations insieme a Slovenia, Ecuador e Tailandia, a margine della 60ma sessione del Consiglio Diritti Umani ONU.
L’iniziativa, finalizzata a sottolineare l’importanza della tutela e promozione dei diritti umani degli anziani, compresi quelli economici, sociali e culturali, è stata animata da relatori di prestigio quali: il Dott. Pietro Checcucci, Primo Ricercatore presso l’Istituto Nazionale per l’Analisi delle Politiche Pubbliche; l’Esperta Indipendente ONU per i diritti delle persone anziane, Claudia Mahler; l’Ombudsman slovena per i diritti umani, Dijana Možina Zupanc; oltre a rappresentanti dell’OHCHR e della società civile. Il dibattito ha permesso di evidenziare come, nonostante il profondo cambiamento demografico in corso, le persone anziane rimangono in gran parte invisibili nell’attuale quadro giuridico internazionale. Proprio per questo promuoverne i diritti umani, con specifica attenzione per quelli economici, sociali e culturali, risulta cruciale.
Con questo side-event l’Italia conferma il suo tradizionale impegno a favore dei diritti delle persone anziane. “È nostro compito giuridico e morale garantire i diritti economici, sociali e culturali degli anziani. La Dichiarazione ministeriale di Roma del 2022, adottata dall’UNECE, sottolinea l’urgenza di promuovere società inclusive che ne garantiscano diritti e dignità. Membri dello specifico Gruppo di Amici delle Nazioni Unite, siamo attivi nella negoziazione delle relative risoluzioni del Consiglio Diritti Umani” ha affermato l’Ambasciatore Grassi. “A maggior ragione, nell’auspicabile prospettiva di divenire membro del Consiglio Diritti Umani per il mandato 2026-2028, l’Italia continuerà ad operare in tale direzione, anche in vista dell’elaborazione di uno strumento internazionale vincolante sul tema”.