Ginevra, 9 ottobre 2025
È stata inaugurata oggi, presso la Salle des Pas Perdus del Palais des Nations, la mostra “FAO at 80: A Legacy of Action, A Future of Innovation”, promossa dall’Ufficio FAO di collegamento a Ginevra con il contributo delle Missioni Permanenti di Italia, Brasile, Cina, Santa Sede, Ungheria, Libano e Senegal, in collaborazione con l’Ufficio federale svizzero dell’agricoltura (FOAG) e con l’Ufficio delle Nazioni Unite a Ginevra (UNOG).
L’esposizione, aperta al pubblico dal 9 al 17 ottobre, ripercorre otto decenni di azione della FAO e illustra la visione dell’Organizzazione per sistemi agroalimentari più efficienti, inclusivi, resilienti e sostenibili.
Nel suo intervento, il Rappresentante Permanente d’Italia, Amb. Vincenzo Grassi, ha ricordato il ruolo dell’Italia quale Paese ospite della sede centrale della FAO a Roma – insieme al PAM e all’IFAD – sottolineando come la capitale sia un centro mondiale per la sicurezza alimentare e lo sviluppo sostenibile. Ha evidenziato il valore della collaborazione con la FAO, fondata su solidarietà, sostenibilità e una visione della sicurezza alimentare come leva di cultura, dignità e pace, nonché la responsabilità quotidiana di operare per un futuro senza fame attraverso partenariati tra governi, comunità scientifiche e settore privato.
L’Ambasciatore ha richiamato alcune iniziative recenti che testimoniano la solidità della partnership: il ruolo di partner strategico della FAO durante la Presidenza italiana del G7 (2024); la Food Systems Summit +2 Stocktaking Moment ospitata a Roma nel 2023; il co-coordinamento del secondo Food Systems Stocktake ad Addis Abeba nel luglio 2025; il programma umanitario “Food for Gaza” avviato nel 2024 con FAO, PAM e IFRC; la partecipazione italiana all’iniziativa FAO Green Cities in Action for Africa; e la campagna di sensibilizzazione #InsiemepergliSDG.
Guardando al futuro, l’Ambasciatore ha ricordato l’apertura, il 16 ottobre a Roma, del Global Food and Agriculture Museum, alla presenza del Presidente della Repubblica, quale ulteriore testimonianza dell’identità di Roma come capitale della sicurezza alimentare e della conoscenza agricola.
Tra i contenuti più apprezzati della mostra figura “Pastoralists’ Voices in 360 – Intercommunity Coexistence in the Greater Karamoja Cluster”, esperienza in realtà virtuale che consente di esplorare la vita quotidiana delle comunità pastorali tra Karamoja e Somalia. Fotografie d’archivio, installazioni multimediali e contenuti interattivi accompagnano il visitatore in un percorso che va dagli interventi nel secondo dopoguerra ai programmi attuali su clima, sostenibilità, nutrizione e innovazione.