“Ogni misura volta all’abolizione della pena di morte è un significativo progresso per i diritti umani, in particolare del diritto alla vita”. Ispirata da questa convinzione, la Rappresentanza Permanente d’Italia a Ginevra, insieme a Svizzera, Francia, Belgio, Zambia e Cile, ha organizzato un side-event dedicato a all’impatto della pena capitale sui diritti dei bambini.
Promosso anche da Unione Europea, Consiglio d’Europa, OHCHR, oltre che da Mongolia, Benin, Messico e Moldavia, l’evento ha permesso di evidenziare come il ricorso alla pena capitale comporta violazioni intollerabili dei diritti umani anche delle persone legate ai condannati a morte, in particolare i minori. I bambini i cui genitori siano stati giustiziati o condannati a morte, infatti, sono spesso vittima di stigma sociale, discriminazione, e possono trovarsi in condizioni sociali ed economiche molto difficili. Di cio’ hanno discusso personalità di livello, quali il Presidente dell’associazione internazionale “Together against the death penalty” (ECPM), rappresentanti di OHCHR e del Comitato ONU sui diritti dei bambini, nonché il Professore Emerito Marco Sassoli.
Organizzata a margine della 60ma sessione del Consiglio Diritti Umani ONU, l’iniziativa è complementare alla risoluzione sulla questione della pena di morte negoziata alle Nazioni Unite, attivamente sostenuta dall’Italia. Essa costituisce inoltre un tema caratterizzante della candidatura del nostro Paese al CDU per il mandato 2026-2028,.
“L’iniziativa ha permesso di rafforzare l’impegno diplomatico, accademico e della società civile nella lotta contro la pena di morte e di sviluppare un’analisi comprensiva e di lungo termine per tutelare i bambini dall’impatto della pena di morte” ha affermato il Rappresentante Permanente a Ginevra, Ambasciatore Vincenzo Grassi. “Siamo convinti che tutte le misure finalizzate all’abolizione della pena capitale debbano anche riaffermare la centralità dei diritti umani e siamo fortemente determinati nel difendere e garantire il diritto alla vita, sempre e in ogni circostanza” ha concluso l’Ambasciatore Grassi.