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Conferenza Disarmo Ginevra, iniziata la sessione 2017. Amb. Mati: “ Multilateralismo e cooperazione internazionale essenziali per obiettivi di disarmo e non proliferazione”

Con un messaggio del Segretario Generale delle Nazioni Unite ai rappresentanti degli Stati membri e degli osservatori si è inaugurata il 24 gennaio a Ginevra la sessione 2017 della Conferenza del Disarmo (CD). Costituita da 65 Stati membri, la CD è stata istituita nel 1979 con una risoluzione dell’Assemblea Generale dell’ONU, e costituisce ancora oggi il primo e più importante foro multilaterale della Comunità internazionale per i negoziati in materia di Disarmo di cui l’Italia è stata fin dalle origini membro molto attivo. Tra i principali trattati negoziati in tale contesto figurano la Convenzione per la messa al bando delle armi biologiche e tossiniche (BTWC), la Convenzione sulle armi chimiche (CWC) e il Trattato sul bando totale degli esperimenti nucleari (CTBT).

La Prima riunione del 2017 è stata presieduta dalla Romania, che rimarra’ in carica per quattro settimane e sarà seguita da Federazione russa, Senegal, Slovacchia, Sudafrica e Spagna, secondo il sistema di rotazione della Presidenza tra sei Stati membri per sessione annuale. La discussione si è concentrata su come far avanzare i negoziati multilaterali sul disarmo e sulla necessità di rilanciare il ruolo della Conferenza nel quadro dell’architettura istituzionale multilaterale che governa il settore.

Per l’Italia, ha preso la parola oggi il Rappresentante Permanente presso la Conferenza del Disarmo, l’Ambasciatore Vinicio Mati. Dopo aver ricordato che il 2017 si presenta denso di impegni e di responsabilità per il Paese – come membro non permanente del Consiglio di Sicurezza, Presidente di turno del G7 e parte della c.d. troika dell’OSCE di cui assumerà la Presidenza nel 2018 – egli ha riaffermato il costante l’impegno del governo italiano a favore del multilateralismo e della cooperazione internazionale come elementi essenziali della politica estera italiana nonché come strumenti fondamentali per il raggiungimento di risultati positivi e duraturi anche in materia di disarmo e non-proliferazione.

In tale ottica, l’Amb. Mati ha ricordato che lo scorso 16 gennaio ha segnato il primo anniversario dell’”implementation day” dello storico accordo raggiunto nel 2015 sul programma nucleare iraniano e ha sottolineato l’importanza della sua compiuta attuazione quale elemento essenziale della sicurezza regionale e internazionale. Nelle parole del Rappresentante Permanente italiano alla CD, un approccio fondato sul multilateralismo e’ indispensabile per rispondere alle attuali sfide cui la Comunità internazionale si trova a far fronte, tra cui: i test nucleari e balistici compiuti dalla Corea del Nord, l’utilizzo delle armi chimiche nel conflitto siriano, i rischi connessi alla possibilità che armi di distruzione di massa cadano nelle mani di gruppi terroristici.

L’Amb. Mati non ha mancato di riaffermare la centralità dei processi di disarmo e non-proliferazione nucleare – in primis quello istituito con il TPN, il cui ciclo di riesame verrà varato con la riunione del Primo Comitato Preparatorio il prossimo maggio a Vienna – e la rilevanza delle decisioni assunte dall’Assemblea Generale lo scorso dicembre circa la costituzione di un gruppo di esperti di alto livello in materia di negoziati sulla proibizione della produzione di materiale fissile a scopi bellici (FMCT) e sulle verifiche del disarmo nucleare. Tali iniziative si inseriscono nel quadro di quell’approccio progressivo al disarmo nucleare fondato su misure concrete ed efficaci di cui l’Italia e’ da sempre portatrice.

Reiterando la ferma determinazione italiana ad agire per rivitalizzare la Conferenza del Disarmo, il Rappresentante permanente ha chiarito che la sua delegazione non risparmierà gli sforzi per favorire l’emergere di un terreno consensuale tra gli altri Stati membri ed in questa prospettiva ha espresso pieno sostegno agli sforzi profusi dalla Presidenza rumena.

In chiusura, manifestando grande apprezzamento per il ruolo della società civile e del mondo accademico in queste tematiche, l’Amb. Mati ha espresso il sostegno italiano a favore di una loro maggiore interazione con la Conferenza e ha espresso pieno supporto al proseguimento delle discussioni sulla partecipazione paritaria di donne e uomini ai processi di disarmo.