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Dichiarazioni del Sottosegretario agli Affari Esteri, Manlio Di Stefano, ai margini dell’alto livello sulle malattie non trasmissibili (New York, 27 settembre 2018)

“Condividiamo l’obiettivo di una buona salute come pre-condizione per la prosperità economica e sociale, tutti noi lottiamo per un approccio globale e inclusivo nella lotta contro le malattie non trasmissibili prevedibili”: lo ha detto il sottosegretario agli Esteri Manlio Di Stefano nel corso dell’evento di alto livello a margine dell’Assemblea Generale ONU. Definendosi “orgoglioso” perche’ l’Italia ha co-facilitato la Dichiarazione politica adottata, una “importante pietra miliare” nella lotta contro tali malattie. “L’Italia gode di uno dei più alti tassi di aspettativa di vita nel mondo, e apprezza molto l’educazione alimentare socio-culturale, la conservazione ambientale della terra e le pratiche agricole sostenibili”, ha aggiunto: “I nostri sforzi nella lotta contro le malattie non trasmissibili si basano su una strategia globale in base alla quale le autorità nazionali, regionali e locali promuovono stili di vita sani e attivi, tra cui attività fisica e sport, che insieme creano un circolo virtuoso”.

Di Stefano ha sottolineato che il ministero della Salute “mantiene anche un dialogo costruttivo con l’industria alimentare”: “Non supportiamo classificazioni generiche di prodotti alimentari in violazione della scienza”. “L’Italia è desiderosa di condividere la sua esperienza e le migliori pratiche per migliorare la nutrizione – ha spiegato – Passare da cibi sani a diete sane è una componente chiave di questo sforzo”. Il sottosegretario ha chiesto che altri paesi agiscano in questo modo, per creare una forma di “alleanza” a favore di “diete sane e sostenibili”, e “l’Italia potrebbe fungere da punto focale con la sua dieta mediterranea, riconosciuta dall’Unesco dal 2010”.

Tra i mezzi fondamentali per affrontare la sfida contro le malattie non trasmissibili, per cui il nostro paese sarà sempre in prima linea, ci sono a suo parere assistenza sanitaria accessibile a tutti, investimenti nella prevenzione, promozione di stili di vita sani, approccio scientifico basato sull’evidenza. E ancora serve sfruttare il potenziale della tecnologia, conservare le tradizioni locali e migliorare i sistemi alimentari sostenibili.