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Intervento del Rappresentante Permanente d’Italia presso le Organizzazioni Internazionali a Ginevra, Amb. Gian Lorenzo Cornado, in occasione dell’incontro tra i titolari delle procedure speciali del Consiglio Diritti Umani e gli Stati membri

Si è svolto oggi, alla Palazzo delle Nazioni Unite di Ginevra, un incontro tra i titolari di mandato delle procedure speciali del Consiglio Diritti Umani delle Nazioni Unite e gli Stati Membri nel quadro della 26ma riunione annuale delle Procedure Speciali.

In tale occasione, il Rappresentante Permanente d’Italia presso le Nazioni Unite a Ginevra, Ambasciatore Gian Lorenzo Cornado, è intervenuto in merito alla Comunicazione congiunta indirizzata all’ Italia da sei titolari di mandato delle procedure speciali lo scorso 15 maggio e relativa ai casi della nave “Mare Jonio” e della bozza del c.d. “Decreto Sicurezza bis”.

L’Ambasciatore Cornado ha fatto stato delle critiche ricevute dalle procedure speciali riguardanti una mera bozza di decreto, non ancora all’esame del Consiglio dei Ministri, e sottolineato la scelta del tutto inappropriata del momento per l’invio della comunicazione, trasmessa pochi giorni prima delle elezioni europee. Ad aggravare la situazione, il testo è stato oggetto di una fuga di notizie che ha portato alla sua diffusione sui media, prima ancora che le Nazioni Unite ne dessero comunicazione alla stampa.

Agendo in tal modo, ha proseguito l’Ambasciatore, le procedure speciali hanno alimentato un acceso dibattito politico sui meriti dell’Italia e sul costante impegno del nostro Paese nei confronti del sistema delle Nazioni Unite e, in particolare, del Consiglio Diritti Umani e dell’Ufficio dell’Alto Commissario per i Diritti Umani.

L’Ambasciatore Cornado ha pertanto sottolineato quanto sia indispensabile che i titolari di mandato delle procedure speciali ispirino il proprio comportamento al massimo rigore etico e professionale, principi che nel caso di specie non sono stati rispettati.

L’Ambasciatore ha anche evidenziato la necessità di procedere ad una valutazione approfondita del metodo e dei criteri per la selezione e la nomina dei titolari di mandato, in termini di qualifiche professionali e di garanzie di imparzialità, allo scopo di assicurare maggiore trasparenza alla loro attività, anche con riferimento ai costi, e rafforzare la loro indipendenza oltre ogni ragionevole dubbio.