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Pubblicazione del rapporto “Climate Change and Land” da parte dell'”Intergovernmental Panel on Climate Change”

L’“Intergovernmental Panel on Climate Change” (IPCC), organo istituito dalle Nazioni Unite per lo studio scientifico del fenomeno del cambiamento climatico sotto la supervisione della Organizzazione Meteorologica Mondiale (OMM / WMO) e di UN Environment, ha pubblicato ieri il rapporto “Climate Change and Land”, che, per la prima volta, intende porre in evidenza i legami tra l’utilizzo del suolo ed i cambiamenti climatici e suggerire possibili soluzioni al fin di limitarne l’impatto.

L’utilizzo intensivo del suolo – si legge nel rapporto – dovuto all’aumento della popolazione globale contribuisce al processo di desertificazione, alla distruzione degli ecosistemi ed all’accelerazione del cambiamento climatico. D’altra parte, l’aumento della temperatura causa a sua volta la diminuzione dei rendimenti delle terre coltivabili, nonché la perdita della qualità nutrizionali degli alimenti e l’aumento dei prezzi.

Il rapporto sottolinea altresì che l’agricoltura ed altri tipi di uso del suolo contribuiscono per il 23% alle emissioni di gas serra causate direttamente o indirettamente da attività antropiche. Per gli scienziati dell’IPCC, anche una dieta più bilanciata e a base di prodotti che vengono ritenuti “a minori emissioni di carbonio” (vegetali e frutta, meno carni rosse) potrebbe contribuire a limitare le emissioni per oltre tre miliardi di tonnellate di CO2 all’anno.

Il Ministero dell’Ambiente sottolinea che il rapporto ha certificato una situazione purtroppo già nota, che – come ha affermato il Ministro Costa – “impone senza ombra di dubbio di intensificare urgentemente le azioni di mitigazione e adattamento dei cambiamenti climatici in tutto il mondo”.

L’Italia vuole essere leader nella lotta ai cambiamenti climatici: in ambito UE, continuiamo a sostenere con forza la necessità di raggiungere l’obiettivo “zero emissioni nette” di gas serra entro il 2050 e di tagliare le emissioni di almeno il 40% nel 2030.

Il rapporto e’ consultabile al link https://www.ipcc.ch/report/srccl/