Cinque anni dopo la “crisi dei rifugiati” del 2015, la migrazione rimane una questione politica e umanitaria significativa nella regione euromediterranea. La pandemia COVID-19 ha messo in luce molte delle carenze di lunga data dell’attuale governance internazionale in materia di migrazione. I percorsi migratori regolari si sono ridotti al minimo, lo shock economico ha colpito duramente i paesi di origine e di transito, e la combinazione delle due forze ha aumentato il rischio di un aumento dei flussi migratori irregolari lungo e attraverso le due sponde del Mediterraneo. La pandemia ha messo in luce le debolezze strutturali preesistenti nella governance europea in materia di asilo e migrazione, rivelando ancora una volta la necessità di rafforzare il sistema comune europeo di asilo e di approfondire i “partenariati in materia di migrazione” tra i paesi mediterranei. Mentre il “Nuovo Patto europeo sull’asilo e la migrazione” della Commissione europea del settembre 2020 ha rappresentato un’opportunità per affrontare queste vulnerabilità, gli sforzi multilaterali si sono quasi arrestati, anche se la migrazione irregolare attraverso il Mediterraneo è in aumento.
Discussione del gruppo di lavoro
Luciana Lamorgese, Ministro dell’Interno, Italia
Ylva Johansson, Commissario per gli Affari Interni, Commissione Europea
António Vitorino, Direttore Generale, Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (OIM)
Evarist Bartolo, Ministro degli Affari Europei ed Esteri, Malta
Fathi Ali Abdul Salam Bashagha, Ministro dell’Interno, Governo dell’Accordo Nazionale (GNA), Libia
La diretta: https://youtu.be/8tocaTKFHTo