Il Consiglio Diritti Umani ha convocato oggi una Sessione Speciale in relazione alle “Implicazioni sui diritti umani della crisi in Myanmar”, rispondendo a una richiesta urgente formulata congiuntamente da Regno Unito e Unione Europea, sostenuta da altri 45 Stati.
“L’Italia condanna fermamente il colpo di stato militare in Myanmar, nella misura in cui esso ha ribaltato la volontà elettorale dei cittadini”, ha dichiarato l’Ambasciatore Gian Lorenzo Cornado, Rappresentante Permanente d’Italia in qualità di membro del Consiglio Diritti Umani. “Il regime militare deve, immediatamente e incondizionatamente, liberare il Presidente della Repubblica, il Consigliere di Stato e tutti coloro che sono stati ingiustamente arrestati e detenuti” ha dichiarato.
In linea con la posizione dell’Unione Europea, l’Italia ha chiesto ai militari di rispettare i principi di democrazia, stato di diritto e buon governo, garantendo il rispetto e la protezione dei diritti umani e delle libertà fondamentali.
L’Ambasciatore Cornado ha ricordato che “l’Italia è da sempre impegnata a sostenere la transizione democratica del Myanmar e il processo di riconciliazione nazionale”. “Per questo motivo chiediamo ai partner regionali e internazionali di lavorare insieme alla ricerca di una soluzione rapida e siamo pronti a fare la nostra parte”, ha concluso.
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