Noi, i Ministri e rappresentanti di Stati Uniti d’America, Italia, Canada, Egitto, Francia, Germania, Grecia, Iraq, Irlanda, Giappone, Giordania, Libano, Paesi Bassi, Norvegia, Qatar, Arabia Saudita, Turchia, Emirati Arabi Uniti, Regno Unito, e i rappresentanti della Lega Araba e dell’Unione Europea, ci siamo incontrati a margine della Ministeriale della Coalizione anti-ISIS per discutere della crisi in Siria. Abbiamo sottolineato l’importanza fondamentale di venire incontro alle esigenze umanitarie, inclusa l’assistenza salvavita e la riposta al COVID-19 per tutti i siriani bisognosi e attraverso tutte le modalità, ivi compreso l’utilizzo e l’espansione del meccanismo transfrontaliero ONU, rispetto al quale non esistono alternative adeguate. Abbiamo inoltre sottolineato l’importanza di continuare a sostenere i rifugiati siriani e i Paesi che li accolgono, sino a quando i siriani potranno far ritorno volontariamente in sicurezza e dignità, in linea con gli standard stabiliti da UNHCR.
Abbiamo accolto favorevolmente il briefing dell’Inviato Speciale ONU, Geir Pedersen, riaffermando il nostro forte sostegno agli sforzi a guida ONU per attuare la Risoluzione del Consiglio di Sicurezza ONU n. 2254 in tutti i suoi aspetti, incluso il continuato sostegno ad un immediato cessate il fuoco su scala nazionale, alla consegna senza ostacoli e in sicurezza degli aiuti, e al Comitato Costituzionale, oltre alla lotta al terrorismo in tutte le sue forme e manifestazioni.
Nel riaffermare l’unità e l’integrità territoriale della Siria, rinnoviamo il nostro impegno a lavorare attivamente per raggiungere una soluzione politica credibile, sostenibile e inclusiva, basata sulla Risoluzione 2254. E’ questa l’unica soluzione che porterà alla fine del conflitto decennale in Siria e garantirà la sicurezza del popolo siriano e soddisferà le loro aspirazioni.