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Giornata Mondiale dell’Ambiente. L’Italia rinnova il suo impegno

La tutela dell’ambiente a livello globale è attuata attraverso una serie di Trattati, Convenzioni e Accordi ed è oggetto di discussione in molti fori internazionali. L’Italia ha fatto della sostenibilità economica, ambientale e sociale una delle linee principali della propria politica estera, attraverso un pieno sostegno all’applicazione dell’Agenda 2030 e dell’Accordo di Parigi.

La Farnesina partecipa con il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare (MATTM) alla definizione della posizione negoziale italiana nelle Conferenze sui temi ambientali e sullo sviluppo sostenibile, inoltre assicura il coordinamento sia nelle riunioni preparatorie a livello europeo e multilaterale sia in occasione di contatti bilaterali con altri Paesi e cura i rapporti con gli organismi internazionali del settore.

Essa, infine, contribuisce insieme con le altre Amministrazioni interessate, all’iter di ratifica dei Trattati internazionali ambientali e dei relativi protocolli ed emendamenti.

Lotta ai cambiamenti climatici

Il cambiamento climatico è una delle principali sfide che la comunità internazionale si trova oggi ad affrontare. Il negoziato internazionale sul clima si svolge principalmente nell’ambito della Convenzione Quadro ONU sui Cambiamenti Climatici (United Nations Framework Convention on Climate Change – UNFCCC). Nel corso della 21ma Conferenza delle Parti (COP21) tenutasi a Parigi nel dicembre 2015, si è raggiunto l’auspicato accordo che ha permesso di ottenere quasi dall’intera membership mondiale (poco meno di 190 Paesi) pubblici impegni di riduzione delle emissioni clima alteranti (NDCs).

Fra le più importanti misure fissate dall’Accordo rientra la fissazione dell’obiettivo di contenimento del riscaldamento entro 2°C rispetto ai livelli pre-industriali, con l’impegno ad operare attivamente per un ulteriore abbassamento della soglia a 1,5°C. Inoltre, in applicazione del principio delle “responsabilità comuni ma differenziate”, viene stabilito che i Paesi industrializzati avranno un importante ruolo nel finanziamento delle iniziative di mitigazione ed adattamento necessarie.

Gli impegni presi dall’UE con l’Accordo di Parigi nel 2015, che prevedevano una riduzione almeno del 40% delle emissioni di gas a effetto serra (rispetto ai livelli del 1990), sono stati ulteriormente rafforzati dal Consiglio Europeo, che il 17 dicembre 2020 ha trasmesso all’UNFCCC la presentazione aggiornata del contributo stabilito a livello nazionale (NDC) dell’Unione e dei suoi Stati membri. La nuova presentazione fissa la riduzione delle emissioni a quota 55% entro il 2030, e consolida l’obiettivo di conseguire la neutralità climatica entro il 2050. Inoltre, l’azione climatica sarà integrata nelle politiche e nei programmi finanziati nell’ambito del Quadro Finanziario Pluriennale (QFP) e di Next Generation EU.

L’Italia ha un ruolo decisivo nell’ambito dello sforzo coordinato della comunità internazionale al contrasto dei cambiamenti climatici e alla transizione energetica. Il nostro Paese è infatti al primo posto, insieme alla Germania, dell’International Energy Efficiency Scoreboard 2018, la classifica dell’American Council for an Energy-Efficient Economy (ACEEE) che valuta l’efficienza energetica dei 25 Paesi del mondo maggiormente consumatori di energia. L’indice nazionale di intensità energetica (misurato in tonnellate equivalenti di petrolio per produrre un milione di euro di PIL) è infatti diminuito sino al 5,1% nel periodo 2012-2018. L’Italia ha altresì centrato – raggiungendoli con tre anni di anticipo – gli obiettivi UE di riduzione delle emissioni climalteranti fissati per il 2020, rilanciando il suo impegno verso traguardi ancora più impegnativi per il 2030, attraverso la proposta del Piano Nazionale Integrato per L’Energia e il Clima.

Negli ultimi due decenni, l’Italia si è imposta quale leader globale nella produzione di energia rinnovabile. Nel 2019 la produzione da solare, eolico e idroelettrico ha costituito un terzo della produzione energetica netta italiana, leggermente al di sopra della media europea. Vantando vari primati in ambito UE nel settore dell’energia geotermica e idroelettrica, l’Italia è il terzo paese dell’Unione europea per produttività del lavoro nel settore delle energie rinnovabili.

Attraverso la partnership con il Regno Unito, il nostro Paese occupa un ruolo centrale nell’organizzazione della 26esima Conferenza delle Parti della Convenzione Quadro sui Cambiamenti climatici (COP26 UNFCC – Glasgow, 1-12 novembre 2021 sotto la Presidenza britannica). In particolare, l’Italia ospiterà i significativi eventi preparatori alla COP26, vale a dire la Pre-cop e l’evento “Youth4Climate: driving ambition”.

La tradizionale Conferenza Preparatoria (Pre-Cop), in formato ristretto e a livello Ministeriale, sarà ospitata a Milano dal 30 settembre al 2 ottobre 2021, e verrà preceduta dall’evento internazionale dedicato ai giovani “Youth4Climate: driving ambition” del 28-30 settembre, sempre a Milano, a conclusione del quale i giovani, per la prima volta, formuleranno formali raccomandazioni alle delegazioni Ministeriali che prenderanno parte alla Pre-COP, divenendo dunque parte integrante del processo negoziale per la COP26. Inoltre, a testimonianza dell’attenzione che l’Italia pone sulla necessità di coinvolgere attivamente i giovani nelle negoziazioni mirate alla transizione verde, il Ministero della Transizione Ecologica, in collaborazione con l’Ufficio dell’Inviata Speciale delle Nazioni Unite per i Giovani e il programma Connect4Climate della Banca Mondiale, ha lanciato un programma di webinar, dal titolo “Youth4Climate Live Series: Driving Momentum Towards Pre-COP and COP26” con lo scopo di accrescere e rafforzare la consapevolezza delle nuove generazioni e del loro ruolo nella lotta al cambiamento climatico.

In vista della Conferenza, le reti diplomatiche italiana e britannica sono state attivate per iniziative di sensibilizzazione congiunte, volte ad assicurare il supporto alle priorità della CoP, soprattutto da parte di una serie di Paesi chiave dalla cui ambizione climatica dipenderà in larga parte il successo della PreCop e della COP26.

La nostra rete diplomatica è parallelamente impegnata nelle attività di climate diplomacy dell’UE, che come ogni anno, attraverso le proprie delegazioni ed in associazione con le Ambasciate europee, effettua passi diplomatici presso le autorità locali, al fine di presentare l’ambizione europea e stimolare un’azione più efficace nella lotta al cambio climatico da parte dei Paesi di accreditamento.

L’Italia ospiterà altresì l’evento di outreach “Incontri con l’Africa” su temi climatici ed ambientali previsto per il 7-8 ottobre a Roma. L’iniziativa si iscrive nel solco delle due precedenti Conferenze Ministeriali Italia-Africa 2016 e 2018, e vedrà il coinvolgimento attivo dei Ministri degli Esteri dei 54 Paesi africani, esponenti di vertice dell’Unione Africana (UA), rappresentanti di banche di sviluppo, agenzie ONU e UE, ospiti del mondo accademico, imprenditoriale e della società civile. Attraverso panel interattivi, l’evento si propone di rafforzare il dialogo tra i principali attori nazionali ed internazionali, ponendo l’accento in particolare sul tema della sostenibilità, sia in termini di sfide (trasformazioni ambientali e sicurezza, sviluppo e migrazioni) che di opportunità (protezione della biodiversità, prevenzione da calamità naturali, lotta alla desertificazione e adattamento ai cambiamenti climatici).

Il rinvio al 2021 della CoP dovuto alla pandemia consentirà, in ultima analisi, di valorizzare la coerenza tra il lavoro di preparazione della COP26 e le priorità del G20 (“people, planet and prosperity”). L’Italia sarà in grado di sfruttare al meglio tali sinergie, integrando le ampie convergenze nel G20 con le richieste della COP26 e le proprie ambizioni per accelerare la transizione nell’economia globale e gli obiettivi internazionali in materia climatica.