Nel quadro dell’attuale sessione del Consiglio Diritti Umani delle Nazioni Unite, l’Italia ha preso parte oggi al Dialogo Interattivo con la Relatrice Speciale sulla violenza contro le donne, le sue cause e conseguenze.
La Vice Rappresentante Permanente d’Italia presso le Nazioni Unite a Ginevra, Marie Sol Fulci, ha sottolineato che “il contrasto della violenza contro le donne in tutte le sue forme è di massima importanza per l’Italia, sia sul piano nazionale che internazionale, soprattutto durante la pandemia quando molti Paesi hanno registrato un drammatico aumento dei casi di violenza domestica”. Come evidenziato nel rapporto della Relatrice Speciale, lo stupro è una violazione di una serie di diritti umani ed è responsabilità primaria degli Stati prevenirlo, criminalizzarlo e perseguirlo efficacemente in linea con gli standard giuridici internazionali, da applicare sia in tempo di pace che nell’ambito di conflitti.
È stata al riguardo richiamata l’adozione da parte dell’Italia del cosiddetto “Codice Rosso” (Legge n. 69) del 2019 volto a rafforzare la tutela delle donne e delle ragazze attraverso l’effettiva e tempestiva protezione delle vittime della violenza di genere e della violenza domestica, intervenendo al contempo per evitare eventuali rallentamenti amministrativi o giudiziari. È inoltre in fase di elaborazione un nuovo Piano strategico nazionale sulla violenza contro le donne, che includerà anche misure per combattere la violenza economica, come forme di microcredito per le donne vittime di violenza.
“La lotta alla violenza contro le donne è una priorità fondamentale per l’attuale mandato dell’Italia nel Consiglio Diritti Umani e per la nostra prossima Presidenza del Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa. Confermiamo il nostro impegno per la piena attuazione dei relativi standard internazionali, a partire dalla Convenzione CEDAW”, ha affermato la Vice Rappresentante Permanente italiana. L’Italia incoraggia inoltre la più ampia ratifica della Convenzione del Consiglio d’Europa sulla prevenzione e la lotta alla violenza contro le donne e la violenza domestica (cosiddetta Convenzione di Istanbul), e sostiene numerose iniziative al fine di prevenire la violenza sessuale in situazioni di conflitto e di emergenza, avendo aderito anche alla “Call to Action on Protection from Gender-based Violence in Emergencies”.
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