Il Rappresentante Permanente d’Italia presso le NazioniUnite e le altre Organizzazioni Internazionali a Ginevra, Ambasciatore Gian Lorenzo Cornado, è intervenuto ogginell’ambito del Segmento Ministeriale di Alto Livello della14a Riunione della Conferenza delle Parti contraenti dellaConvenzione di Ramsar sulle zone umide.
“Come sottolineato nel tema di questa COP14, il trentacinque per cento delle zone umide naturali del mondo è andato perso dal 1970 a oggi, tre volte piùvelocemente della perdita di foreste, mettendo moltespecie dipendenti dalle zone umide in uno stato di minaccia o a rischio di estinzione. E questo nonostante glisforzi compiuti per l’attuazione della Convenzione di Ramsar e di altro diritto internazionale rilevante come la Convenzione sulla diversità biologica o la Convenzionesulle specie migratorie.
Abbiamo bisogno di azioni per la conservazione dellezone umide, e non solo per ragioni di protezione naturale, ma anche perché abbiamo bisogno dei loro serviziecosistemici nella prospettiva del cambiamento climatico. Poiché le zone umide detengono grandi quantità di carbonio, attraverso il processo naturale di biosequestration (la cattura e lo stoccaggio del gas serra atmosferico mediante processi biologici), il destino dellezone umide esistenti è un fattore nella previsione delleemissioni di carbonio. La perdita di una zona umidaesistente significa non solo la perdita di quel particolarepozzo di carbonio, ma anche il rilascio di carbonioimmagazzinato in quella zona umida.”
L’Ambasciatore Cornado ha inoltre affermato che: ” L’Italiaconsidera della massima importanza la conservazionedelle zone umide. Il nostro Paese comprende 57 areeelencate nell’elenco delle zone umide di importanzainternazionale ai sensi della Convenzione di Ramsar, situate in 15 diverse regioni, per un totale di 73.982 ettari. L’Italia ha recentemente approvato la proposta di ulteriori9 aree ed è in corso la procedura per la loro inclusionenell’elenco internazionale.
Un ottimo esempio di sito di designazione di Ramsar in Italia è la più importante delle nostre lagune costiere, la famosa Laguna di Venezia, sotto l’attenzionedell’UNESCO, dell’ICOMOS e della Convenzione di Ramsar. Questo sito è uno dei pochi nella regionemediterranea ad essere alimentato da un regime di mareae uno dei più ricchi di biodiversità; questa vasta zona umida (500 kmq) ha permesso per secoli di coniugarevalori artistici e naturali, sostenendo una numerosapopolazione umana, una cultura peculiare e – attualmente– un’economia turistica senza rivali.”
L’Ambasciatore Cornado ha quindi concluso ricordandoche: ”Le zone umide devono essere gestite con un approccio sostenibile.
Come partecipanti al segmento ministeriale di alto livello, siamo invitati ad adottare la Dichiarazione di Wuhan per sviluppare politiche che possano avvantaggiare le zone umide, i loro ecosistemi e specie e le popolazioni umaneche dipendono da esse.
Abbiamo bisogno di condividere una visione, programmispecifici e piani d’azione per consentire alla comunitàumana di sviluppare un futuro sostenibile: in questoquadro, il lavoro della Convenzione di Ramsar, uno deiprimi Accordi Multilaterali sull’Ambiente ad affrontare la protezione dell’ambiente cinquant’anni fa, è ancorarilevante e quindi concordiamo di lavorare insieme, in base al principio di cooperazione, per sviluppare strumenticomuni per applicare i principi della Convenzione.”