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Intervento dell’Italia in occasione del Dialogo Interattivo con il Relatore Speciale sulla situazione dei diritti umani in Myanmar, nell’ambito della 52ma sessione del Consiglio Diritti Umani

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Il Rappresentante Permanente d’Italia presso le Nazioni Unite e le altre Organizzazioni Internazionali a Ginevra, Amb. Vincenzo Grassi, è intervenuto oggi nell’ambito del Dialogo Interattivo con il Relatore Speciale sulla situazione dei diritti umani in Myanmar, Thomas Andrews, nel quadro della 52ma sessione del Consiglio Diritti Umani.

L’Italia ha reiterato la condanna del colpo di stato militare del 1° febbraio 2021 e ha espresso preoccupazione per la crisi dei diritti umani e umanitaria in Myanmar. “Chiediamo al regime militare di porre immediatamente fine agli attacchi contro i civili, compresi i bambini, e alle altre violazioni dei diritti umani, come esecuzioni extragiudiziali, torture e violenze sessuali, nonché alle violazioni e agli abusi contro i Rohingya e altre minoranze”, ha affermato il Rappresentante permanente d’Italia.

L’Italia ha deplorato le esecuzioni capitali compiute in Myanmar e ha ribadito l’appello a ripristinare la moratoria della pena di morte. Ha inoltre evidenziato la necessità che il regime militare rispetti i diritti alla libertà di espressione e di riunione pacifica, e promuova un dialogo inclusivo al fine di ripristinare la democrazia e lo stato di diritto.

Ricordando l’adozione della Risoluzione 2669 (2022) del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, l’Italia ha chiesto l’attuazione del cosiddetto “Five-Point Consensus” raggiunto dall’Associazione delle Nazioni del Sud-Est Asiatico (ASEAN), la scarcerazione di coloro che sono detenuti arbitrariamente e il pieno accesso umanitario al Paese.

L’Italia ha infine ribadito il pieno sostegno al lavoro del Relatore Speciale, dell’Alto Commissario per i diritti umani e del suo Ufficio, nonché del Meccanismo Investigativo Indipendente (“Independent Investigative Mechanism for Myanmar” o “IIMM”), riconoscendo il loro contributo fondamentale per assicurare giustizia al popolo del Myanmar.

Leggi l’intervento integrale qui.