Il Rappresentante Permanente d’Italia presso le Nazioni Unite e le altre Organizzazioni Internazionali a Ginevra, Ambasciatore Vincenzo Grassi, è intervenuto oggi nell’ambito del Dibattito Urgente promosso dal Pakistan per conto dell’Organizzazione della Cooperazione Islamica, volto a “discutere sull’allarmante aumento di atti premeditati e pubblici di odio religioso, manifestatosi attraverso la frequente dissacrazione del Corano in alcuni Stati europei e in altri Paesi”, nel quadro della 53ma sessione del Consiglio Diritti Umani.
L’Ambasciatore Grassi ha ribadito l’importanza prioritaria che l’Italia tradizionalmente attribuisce alla promozione e alla protezione della libertà di religione o di credo, compresa la salvaguardia del patrimonio culturale e religioso e dei luoghi di culto. Nel sottolineare che sia la dimensione individuale che quella collettiva della libertà di religione o credo devono essere tutelate e che i sentimenti religiosi di ciascuna persona meritano il massimo rispetto, il Rappresentante Permanente ha rimarcato che l’Italia è impegnata a garantire sia la libertà di religione o credo che la libertà di espressione, diritti di pari valore e importanza, che richiedono un approccio equilibrato. Il dibattito ha offerto l’occasione per ribadire la forte condanna dell’Italia nei confronti di ogni atto di discriminazione e violenza verso gli individui sulla base della loro religione o credo, siano essi Musulmani, Cristiani, Ebrei o persone appartenenti ad altre religioni o credi. Nell’osservare che l’odio religioso dovrebbe essere affrontato con uguale determinazione, a prescindere dall’affiliazione religiosa delle vittime, l’Ambasciatore Grassi ha sottolineato come sia essenziale che tutti gli Stati, le organizzazioni internazionali e gli attori della società civile intensifichino gli sforzi e cooperino realmente nell’affrontare questi fenomeni deplorevoli, con un approccio onnicomprensivo e multi-stakeholder.
In conclusione il Rappresentante Permanente dell’Italia ha affermato che la promozione del dialogo e della cooperazione tra i diversi leader e comunità religiose può essere una leva potente per favorire la comprensione reciproca e promuovere non solo la libertà di religione o di credo ma tutti i diritti umani.