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Intervento dell’Italia in occasione del Dialogo Interattivo con il Relatore Speciale sulla situazione dei diritti umani in Afghanistan, nell’ambito della 55ma sessione del Consiglio Diritti Umani

HRC55 Afghanistan 2

Il Rappresentante Permanente d’Italia presso le Nazioni Unite e le altre Organizzazioni Internazionali a Ginevra, Ambasciatore Vincenzo Grassi, è intervenuto oggi nell’ambito del Dialogo Interattivo con il Relatore Speciale sulla situazione dei Diritti Umani in Afghanistan, nel quadro della 55ma sessione del Consiglio Diritti Umani.

Il rapporto del Relatore speciale “mette in luce ancora una volta il continuo deterioramento della situazione dei diritti umani in Afghanistan da quando i Talebani hanno preso il controllo del territorio, nonché la disastrosa situazione umanitaria, in particolare per milioni di bambini privati dei diritti di base e dei servizi essenziali“, ha dichiarato il Rappresentante Permanente. Egli ha aggiunto che l’Italia “condanna tutte le violazioni e gli abusi e resta profondamente preoccupata soprattutto per la discriminazione e la violenza sistematica contro le donne e le ragazze, in particolare sul piano della parità di accesso al lavoro e all’istruzione, nonché contro le minoranze etniche e religiose“, rinnovando l’appello alle autorità de facto “a proteggere i diritti delle minoranze e garantire il rispetto dei diritti umani delle donne e delle ragazze e la loro piena, equa, effettiva e significativa partecipazione a tutti gli ambiti della vita e ai processi politici”.

“Lo spazio civico deve essere ripristinato e le ONG, i giornalisti e gli operatori dei media devono poter operare liberamente”, ha dichiarato ancora l’Ambasciatore Grassi, sottolineando inoltre che “i responsabili di tutte le violazioni e gli abusi, compresi gli attacchi contro le minoranze etniche e religiose, devono essere assicurati alla giustizia”.

In conclusione, il Rappresentante Permanente ha affermato che “l’Italia ribadisce il proprio sostegno ai mandati del Relatore Speciale e della Missione UNAMA, alla nomina di un Inviato Speciale delle Nazioni Unite per l’Afghanistan e alle indagini in corso presso la Corte Penale Internazionale”.

 

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