Il Rappresentante Permanente d’Italia presso le Nazioni Unite e le altre Organizzazioni Internazionali a Ginevra, Ambasciatore Vincenzo Grassi, è intervenuto oggi nell’ambito del Dialogo Interattivo sulla situazione dei Diritti Umani in Afghanistan, nel quadro della 57ma sessione del Consiglio Diritti Umani.
“La comunità internazionale e questo Consiglio devono continuare ad occuparsi della situazione dei diritti umani in Afghanistan, che sta ulteriormente peggiorando, con particolare riguardo alla discriminazione e alla violenza di genere contro donne e ragazze”, ha dichiarato il Rappresentante Permanente, aggiungendo che “le crescenti restrizioni dei loro diritti fondamentali – tra cui il diritto all’istruzione, al lavoro, alla libertà di movimento e di espressione – sono inaccettabili“.
Egli ha espresso il profondo sconcerto dell’Italia per la normativa recentemente adottata dai Talebani sulla “Propagazione della Virtu’ e la Prevenzione del Vizio”, che amplia ulteriormente le intollerabili restrizioni imposte agli afghani, disponendo tra l’altro che “le voci delle donne non siano ascoltate in pubblico, privandole di fatto della fondamentale libertà di espressione”.
Il Rappresentante Permanente ha affermato che “l’Italia sottolinea l’esigenza di assicurare il pieno ed equo godimento dei diritti umani e delle libertà fondamentali da parte delle donne e delle ragazze afghane, così come la loro emancipazione, partecipazione significativa e leadership nella società e nella vita pubblica, in particolare nel quadro del “processo di Doha” “.
In conclusione, l’Ambasciatore Grassi ha sottolineato che “l’Italia resta inoltre profondamente preoccupata per l’impatto della situazione attuale su milioni di bambini, nonché sulle minoranze etniche e religiose“, ricordando che “l’Afghanistan deve rispettare i suoi obblighi previsti dal diritto internazionale, tra cui quelli derivanti dalla Convenzione sull’eliminazione di tutte le forme di discriminazione contro le donne, dalla Convenzione sui diritti del fanciullo e da altri trattati di cui è parimenti uno Stato parte“.
Leggi l’intervento integrale.